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Maca

La Maca, nota anche come ginseng delle Ande o ginseng peruviano, è simile a una rapa, ha la stessa forma e appartiene alla stessa famiglia botanica: quella delle Brassicaceae. La radice può essere di diversi colori: giallastro-dorata, biancastra, rossa, porpora, blu, verde o nera.

Si tratta di una pianta tipica delle zone andine che cresce ad altitudini elevate (3500 - 4500  metri). 
La caratteristica ambientale, propria di un clima fresco se non freddo, massime +16/+18 °C, minime -5 °C, quindi con scarsità di parassiti e malattie legate al caldo, ed il ciclo vitale di maturazione della radice, di almeno 8-9 mesi (analogo ad altre radici e tuberi di quell'ambiente, come l'Oca e l'Olluco), ne rendono problematica la coltivazione in climi diversi, cioè in clima più caldo, oppure con stagioni nette e distinte, che alternino temperatura più calde ad altre molto più fredde.

Nel suo ambiente, la pianta è considerata molto resistente.

È ricca in carboidrati (60%), proteine (10%), amminoacidi, minerali - in modo particolare calcio (150 mg/100g), ferro (16,6 mg/100g), selenio, iodio e zinco (3,8 mg/100g) - fibre (8.5%) e grassi (2.2%).

In virtù di questa sua ricchezza in macro e micronutrienti, la Maca possiede una notevole valenza nutrizionale, che per le popolazioni peruviane è paragonabile a quella dei nostri cereali.

In Italia, la radice essiccata di Lepidium, viene utilizzata soprattutto per le sue proprietà adattogene, immunostimolanti ed afrodisiache.

Il primo termine è comune a tutte quelle droghe, come il ginseng, in grado di aumentare le capacità di adattamento dell'organismo ad agenti stressanti di varia natura (fisici, psichici, lavorativi, sportivi, patologici ecc.), evitando i danni che possono scaturire da tali condizioni senza causare importanti effetti collaterali.

Senza dubbio, la caratteristica più pubblicizzata e ricercata dai consumatori di Maca risiede nella sua capacità di incrementare le energie sessuali. Tale caratteristica è sostenuta dalla medicina popolare peruviana e da alcuni studi recenti, effettuati, su roditori e umani.

Nelle ricerche, effettuate su pazienti adulti, è stato osservato che la somministrazione di 3 g di maca al giorno per 4 mesi  induceva un aumento del volume spermatico, del numero di spermatozoi e della loro attività, con un miglioramento soggettivo del desiderio sessuale (rispetto al placebo), senza influenzare in maniera significativa i livelli ematici di testosterone o di estrogeni.

Tali effetti sarebbero attribuibili ad alcuni alcaloidi e fitosteroli o, più semplicemente, all'insieme di macro e micronutrienti presenti nella radice. Questi ultimi sarebbero anche responsabili del suo presunto effetto ricostituente (utile per gli sportivi).

Gli studi fin qui effettuati non sono comunque sufficienti per confermare le proprietà afrodisiache della radice.

I rischi derivanti dal consumo di Maca sembrano essere minimi (in Perù le sue applicazioni nutrizionali sono molto vaste e supportate da una tradizione centenaria). Se ne sconsiglia l'uso in gravidanza, in allattamento ed in presenza di disturbi tiroidei, prostatici ed endocrini. Nelle radici di maca si riscontrano elevate concentrazioni di sostanze gozzigene che - in combinazione con una dieta povera di iodio - possono causare il gozzo.

Va comunque precisato che il contenuto di iodio nelle radici di maca è significativo, specialmente in quelle di colore più scuro (rosso, nerastro o porpora).

Fonte: mypersonaltrainer

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