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Il Gattopardo

Il classico

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di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Editore: Feltrinelli

Una recente riproposta televisiva, effettuata con lo scopo di ricordare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha confermato l’incanto del capolavoro di Luchino Visconti e soprattutto la bellezza intatta del libro di Tomasi di Lampedusa. Intatta perché in fondo – al di là dell’ambientazione, che colloca la trama all’epoca del tramonto borbonico – la vicenda narrata è quella di una terra unica come la Sicilia; una terra la cui problematica storica e politica, a parere di molti studiosi, non è affatto mutata. La descrizione di una famiglia della più alta aristocrazia isolana – colta nel momento rivelatore del trapasso del regime, mentre incalzano i tempi nuovi – combinata con la suggestiva definizione del personaggio più importante, il principe Fabrizio Salina ripreso nel suo carattere insieme lirico e critico, esprimono uno spirito letterario brioso e moderno e fermano l’immagine dell’eternità siciliana. L’autore del libro si era formato su scritti illuministici e raccolte di relazioni militari. Divenne narratore nella seconda parte della sua vita, nel quieto isolamento della sua tenuta e privo di contatti con gli ambienti letterari. Il solo romanzo che gli scrisse fu rifiutato da più di un editore; fino a quando, su interessamento di Giorgio Bassani, venne pubblicato da Feltrinelli nel 1958. Tomasi di Lampedusa era morto un anno prima, causa un tumore polmonare. Il film di Visconti apparve nel 1963. 

Vittorio Castelnuovo
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