[an error occurred while processing this directive]
[an error occurred while processing this directive]

Soli Deo Gloria: Heinrich Isaac e Johannes Brahms

in onda domenica 20 giugno alle ore 14,30

Soli Deo Gloria: Heinrich Isaac e Johannes Brahms In una lettera del 1502, Gian d'Artiganova, "procacciatore" di cantori e musicisti per il duca di Ferrara e presso altre corti italiane e francesi, suggeriva a Ercole I d'Este di assoldare Heinrich Isaac al posto di Josquin Desprez perché, sebbene non all'altezza di quest'ultimo, era tuttavia più disponibile: "Isaac è di natura migliore di Josquin. Se è vero che Josquin è un compositore più abile, c'è da dire che Josquin, compone solo quando ne ha voglia, mentre Isaac scrive quando gli si chiede di farlo."

In realtà Heinrich Isaac (Fiandre, circa 1450 - Firenze, 26 marzo 1517) è stato nel complesso meno noto ai contemporanei rispetto al coetaneo Josquin. La sua opera è stata poi oggetto di rivalutazione in tempi recenti. In particolare Anton Webern scelse il Choralis Costantinus di Isaac come argomento della sua tesi di laurea e curò l'edizione moderna del Secondo libro.

Isaac, di probabile origine fiamminga, svolse la sua carriera presso corti italiane e tedesche. Nel 1485 fu membro dei Cantori di San Giovanni a Firenze, prima di diventare maestro di musica dei figli di Lorenzo il Magnifico. Uno dei suoi studenti del periodo fiorentino fu Giovanni di Lorenzo de' Medici , ovvero il raffinato e colto umanista che diventerà in seguito Papa col nome di Leone X. Alla morte di Lorenzo, Isaac lasciò la città per diventare musicista di corte dell'imperatore Massimiliano I. Ebbe così la possibilità di soggiornare a Vienna e in altre sedi imperiali.

Isaac tornò definitivamente a Firenze nel 1514, città natale della moglie per trascorrere i suoi ultimi tre anni di vita. Eppure nel collocare la sua figura di musicista, va innanzitutto considerata l'influenza che ebbe in Germania, dove si trovò ad essere il primo maestro della tradizione franco-fiamminga ad essere contemporaneamente residente e largamente noto nel paese.

Dalla vasta opera di Isaac, che comprende una grande varietà di brani, tra messe, mottetti, musica strumentale, composizioni profane in tedesco e in italiano, ascolteremo oggi la Messa "La Spagna" a quattro voci con interpolazioni strumentali, nell'edizione che Ottaviano Petrucci diede alle stampe a Venezia nel 1506.

La melodia "La Spagna", denominata anche in svariate altre maniere, ebbe grande diffusione in tutta l'Europa tra i sec. XV e XVII. Fu usata, ad esempio, come tema per composizioni liturgiche vocali o per fantasie strumentali. Isaac trattò la melodia di quella che in origine era una "bassadanza" iberica, alla stregua di un "tenor" su cui costruire le architetture polifoniche delle varie parti della Messa.

Il "tenor", o "cantus firmus", nella polifonia rinascimentale e' il nucleo tematico attorno al quale veniva intessuto un complesso gioco contrappuntistico. Il nome deriva dal fatto che questo tema veniva "tenuto" dalle voci maschili di registro centrale, dette, appunto, "tenori". Non era insolito che su una melodia profana e popolare venissero costruiti mottetti per occasioni celebrative importanti, o anche Messe complete.

A conclusione del programma odierno, ascolteremo nella seconda parte Due mottetti per cinque voci a cappella op. 29, composti da Johannes Brahms nel 1860.

Forum

[an error occurred while processing this directive]