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Almanacco in musica

anniversari e ricorrenze del 12 gennaio - in onda alle ore 8,00

Almanacco in musicaDopo alcune peregrinazioni tra Lazio e Umbria, Giacomo Carissimi (Marino, 18 aprile 1605 - Roma, 12 gennaio 1674) pervenne al Collegio Germanico di Roma che servì per ben 44 anni assolvendo agli obblighi musicali delle chiese di S. Apollinare e S. Saba e rifiutando altri incarichi di prestigio.

Il suo nome è legato soprattutto agli Oratori che, eseguiti in Quaresima presso l'Oratorio del Ss. Crocifisso a Via del Corso, narravano storie bibliche ed edificanti con l'ausilio di musica e personaggi, in una versione analoga formalmente all'opera ma priva di scene e costumi.

Dalla fonte biblica del Libro dei Giudici è tratta la storia del capo israelita Jephte, che in cambio della vittoria sugli Ammoniti promette di sacrificare la prima persona in cui si imbatterà, e così sarà proprio la sua stessa figlia - qui senza nome proprio, chiamata in modo semplice e pregnante Filia - ad offrirsi in favore del suo popolo.

Giacomo Carissimi - Jephte, oratorio a sei voci e b. c.

..."Attendo con ansietà le nuove del fiasco di Caterina Cornaro a Napoli. La Goldberg per primadonna è la mia prima rovina senza saperlo. Scrissi per un soprano, mi danno un mezzo! Dio sa se Coletti, se Fraschini intendono le parti come le intesi io; Dio sa la censura qual macello ha fatto".

Le parole di Gaetano Donizetti riguardano il fiasco napoletano della sua opera "Caterina Cornaro", andata in scena dopo il rifiuto del teatro viennese di Porta Carinzia, che l'aveva commissionata accorgendosi poi della corrispondenza di quel soggetto con quello di un'opera composta da Lachner l'anno precedente.

Donizetti non volle rinunciare alla storia di Caterina, regina di Cipro e poi signora di Asolo, "dilettissima figlia della Repubblica" di Venezia, figura forte di donna dalla vita travagliata, che tanto si dedicò alla salute della Serenissima; una nuova versione andò in scena a Parma l'anno seguente, mentre la ripresa moderna del 1972 ha riportato l'opera proprio sul palco napoletano che l'aveva rifiutata.

Gaetano Donizetti - Brani scelti dal prologo dell'opera "Caterina Cornaro"
(prima rappresentazione: Napoli, Teatro San Carlo, 12 gennaio 1844)


Della dicotomia che segna molti aspetti della vita di Ermanno Wolf Ferrari (Venezia, 12 gennaio 1876 - 21 gennaio 1948), il doppio cognome esprime un intimo tentativo di armonizzazione tra due mondi: quello della Germania delle origini paterne e la materna Italia con le rispettive, diversissime culture, entrambe sentite come proprie.

Dopo aver scelto tra musica e pittura Wolf Ferrari si dedicò alla composizione ma fu anche direttore di coro, Direttore del Conservatorio (allora Liceo) di Venezia e poi Professore di Composizione al Mozarteum di Salisburgo

All'inizio del XX secolo per un operista muovere i propri passi lontano dal teatro wagneriano o dal melodramma italiano di stampo verista equivaleva all'isolamento; Wolf Ferrari intraprese un percorso del tutto personale nel quale - portandosi come bagaglio l'arte di Mozart e Goldoni - seppe creare opere affatto nuove, mosso dalla convinzione che il teatro comico potesse/dovesse avere una vera funzione etica, come etico fu il suo silenzio attonito di artista di fronte alla guerra.

Ermanno Wolf Ferrari - trio in la min per vl vla e vcl op 32

Lo sconvolgimento dei parametri formali di ritmo melodia ed armonia nelle composizioni di Morton Feldman (New York, 12 gennaio 1926 - Buffalo, 3 settembre 1987) insieme alla rarefazione estrema delle sonorità impongono a chi si accinga ad ascoltare la sua musica un approccio totalmente nuovo.

Frammentazione, alea, calcolo delle probabilità, improvvisazione, dilatazione ed iterazione sono cellule fondanti nella musica di Feldman, che annovera tra gli incontri determinanti della sua vita artistica quello con John Cage e quello con Samuel Beckett

Morton Feldman - Two pianos, per 2 pf

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